Dottoressa Beatrice Brandi
Chi sono
Mi sono laureata in Psicologia clinica e di comunità nel 1999 all’Università di Bologna, sede di Cesena.
Ho svolto il tirocinio post-laurea al Policlinico Sant’Orsola, presso il pronto soccorso pediatrico Gozzadini e all’Istituto privato di Psicologia della Persona e della Personalità.
Nello stesso periodo ho conseguito i seguenti attestati: Perito e Consulente sul maltrattamento e l’abuso sessuale e Perito minorile e familiare. Successivamente all’Esame di Stato per l’abilitazione come psicologa ho acquisito un Master biennale di Psicologo di comunità residenziale in ambito minori e tossicodipendenza, per la regione Emilia Romagna.
Dal 2001 al 2010 ho lavorato in diverse strutture residenziali e semi-residenziali, con bambini, adolescenti e adulti, con disturbi psichici che andavano dal disagio interiore alla psicosi.
Sempre in questo periodo ho svolto attività nelle scuole e in molteplici ambiti socio-educativi.
Dal 2007 al 2011 ho conseguito la specializzazione in Psicoterapia con il metodo dello Psicodramma analitico, a Bologna presso Mosaico psicologie. In seguito sono diventata docente nella stessa scuola di specializzazione.
Nel 2011 ho iniziato l’attività di Libero professionista a San Lazzaro di Savena (Bo) dove mi occupo di Consulenze, Sostegno psicologico e Psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo.
Per quattro anni ho collaborato con la Società sportiva di pallacanestro di San Lazzaro di Savena BSL, come creatrice e responsabile di un progetto volto a sostenere la società ad affrontare la perdita di un atleta adolescente per suicidio. Tale attività è nata sulla base di questa urgenza e nel corso del tempo è proseguita sia come sportello d’ascolto rivolto ad atleti, genitori e società che come gruppi di supporto finalizzati ad equilibrare le dinamiche interne ed esterne.
Dal 2016 collaboro con il Centro Rieducatore Sportivo. Sono parte del team come psicologa, psicoterapeuta, consulente, docente e formatrice. Credo fortemente nell’importanza dell’integrare le diverse professionalità che si occupano del benessere della persona, nella sua individualità e in relazione agli altri. Il gruppo è una risorsa fondamentale, equilibrarne le dinamiche offre grandi possibilità.
Dal 2017 sono Psicologa Scolastica presso l’Istituto comprensivo di Dozza Imolese e Castel Guelfo dove seguo lo sportello d’ascolto e attività finalizzate principalmente alla prevenzione del disagio (bullismo, dipendenze, supervisione agli insegnanti…) Alternare lo spazio individuale e quello di gruppo mi permette anche in questo ambito di affrontare le diverse situazioni in modo completo. Negli ultimi anni ho approfondito l’esperienza come formatrice sia presso il mio studio che presso le strutture con le quali collaboro. Utilizzo il metodo dello psicodramma analitico integrato nel quale mi sono specializzata, a tutti i livelli, dalla formazione alla psicoterapia. La mia funzione è di elaborare disagi, conflitti e blocchi che causano svariati sintomi e quindi il malessere della persona.
Non è possibile definire a priori un “momento giusto” in cui chiedere un sostegno, proprio perché è importante che questo sia frutto di una elaborazione personale. Potrebbe esserlo quando si intende cambiare la propria vita in meglio, ponendo fine a una sofferenza, a un pensiero che ci disturba, a un comportamento o reazione che per quanto ci sforziamo di cambiare, non riusciamo a farlo. Ancora quando sentiamo di voler trovare una soluzione definitiva ai nostri problemi, ma anche quando sentiamo di avere qualche difficoltà con gli altri o con il mondo.
Ci si può rivolgere ad uno psicoterapeuta, anche quando non si ha un disturbo grave. Ad esempio quando non si riescono a raggiungere degli obiettivi che ci prefiggiamo o ancora quando desideriamo accrescere e sviluppare il nostro benessere interno.
Attività
Consulenze e sostegno psicologico
Hanno la funzione di supportare il benessere della persona, del gruppo o di una istituzione. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità di vita dell’individuo e degli equilibri adattivi in tutte le situazioni (di salute e di malattia) nelle quali ciò si rivela opportuno. Sviluppare e potenziare i punti di forza e le risorse che permettono di soddisfare i propri bisogni e le richieste dell’ambiente.
Come previsto dal Codice deontologico lo Psicologo lavora per migliorare la capacità delle persone di comprendere sé stessi e gli altri e di comportarsi in maniera consapevole, congrua ed efficace. È tenuto inoltre ad accrescere le proprie conoscenze sul comportamento umano ed utilizzarle per promuovere il benessere psicologico dell'individuo, del gruppo e della comunità. I benefici di una consulenza psicologica inoltre, possono riguardare la prevenzione e il miglioramento del benessere psicologico e relazionale dell'individuo, della coppia, della famiglia e di un gruppo. A volte la ragione per cui un soggetto richiede il parere dello Psicologo è rappresentata da un momento di crisi personale legata a una situazione particolare, limitata nel tempo, come per esempio il dover prendere una decisione importante, oppure la scoperta di una malattia che ha colpito sé o un proprio caro, o ancora un momento particolarmente stressante sul lavoro o nelle relazioni sociali e così via. In questi casi lo Psicologo può proporre un percorso di sostegno psicologico che ha l'obiettivo di sostenere il soggetto nel momento critico, supportandolo nel rilanciare le proprie risorse personali, identificando le strategie più idonee alla gestione del problema attuale, dirette e mirati ad ottimizzare ogni tipo di relazione affettiva, esplorando difficoltà relative a processi evolutivi o involutivi, fasi di transizione e stati di crisi anche legati ai cicli di vita, rinforzando capacità di scelta o di cambiamento.
Il Sostegno Psicologico è un percorso non terapeutico, condotto da uno psicologo, rivolto a persone che vivono un momento di disagio o crisi personale a seguito di una situazione particolare o di un determinato momento di vita (affrontare una situazione critica, prendere una decisione, trovare una soluzione funzionale ai problemi incontrati, migliorare una relazione coniugale, familiare, affettiva, professionale o amicale); la valutazione dello Psicologo, laddove comprenda che non siano presenti né sintomi rilevanti né un quadro clinico tale da necessitare di intervento psicoterapeutico, porterà  alla formulazione concordata di un intervento mirato e focalizzato alla gestione di una specifica difficoltà  quotidiana, supportando il soggetto a reperire strategie idonee alla risoluzione delle problematiche incontrate e stimolando le risorse personali.
L'obiettivo è quello di raggiungere e mantenere uno stato di benessere, agendo sulle risorse e sui punti di forza del cliente, fornendo supporto rispetto alla gestione di un attuale problema specifico (emotivo, relazionale, psicologico, affettivo); richiede un numero contenuto di incontri che varia in base alle necessità.
A seconda della problematica presentata e degli obiettivi psicologici concordati, l'intervento può configurarsi come: sostegno psicologico individuale, sostegno psicologico di coppia, sostegno psicologico familiare, sostegno psicologico di gruppo, sostegno alla genitorialità. 
Psicoterapia
Il termine psicoterapia significa ′cura dell'anima′ e fa riferimento alle terapie della psiche che si servono di strumenti psicologici, quali il colloquio, la relazione, le prescrizioni terapeutiche, con l’intento di creare un cambiamento, nei processi psicologici o nei comportamenti, orientandolo verso il ben-essere e in direzione opposta al mal-essere. Per far ciò si può intervenire sulle percezioni, sui vissuti, sui sintomi, sulla comunicazione, sulle relazioni, sulle reazioni, sugli stati emotivi.
Chi sceglie di iniziare una terapia deve essere disposto prima di tutto a mettersi in gioco, per migliorare la propria qualità della vita. Solo in questo modo potrà alla fine valutare che ne è valsa veramente la pena. Iniziare un percorso di terapia potrebbe significare infatti “entrare in contatto” e prendere confidenza con le proprie emozioni (paura, rabbia, dolore, piacere, vergogna, etc.), capire e conoscere i propri pensieri, i propri comportamenti. Ciò al fine di favorire l’acquisizione di nuovi punti di vista e nuove alternative di scelta che portano nella direzione di un cambiamento graduale verso il benessere, dove chi è coinvolto impara a interagire e a reagire in modo diverso alla propria vita, agli altri, al mondo, grazie anche agli strumenti forniti dal terapeuta, di fronte a ciò che prima rappresentava un problema.
Cosa si può curare con la psicoterapia? Lo psicoterapeuta dovrebbe possedere tutti gli strumenti e strategie utili per intervenire su ogni tipologia di disturbo, problema relazionale o di comunicazione. Questo perché lo psicoterapeuta è uno specialista formato per intervenire su disturbi d’ansia, depressione, paura delle malattie, disturbi sessuali, alimentari (anoressia, bulimia, obesità, binge eating, vomiting), relazionali e di comunicazione, traumi, lutti, disturbi ossessivo-compulsivi, disturbi emotivi, psicosomatici, legati allo sviluppo (disturbi dell’apprendimento, adhd, balbuzie), problemi di coppia e della famiglia, problemi lavorativi (mobbing, burn out, stress ed esaurimento, etc.), problemi di dipendenza (droghe, alcol, fumo, azzardo, internet, shopping compulsivo, etc.), psicosi. Non esistono metodi migliori, tutti sono adatti alla cura dei problemi.
Il successo di una terapia piuttosto può dipendere molto dal rapporto o relazione terapeutica che si viene a creare tra il terapeuta e chi è convolto, dalla condivisione dei metodi (frequenza incontri, durata, tipologia di intervento, etc.) e dei punti di vista dei diversi approcci (in alcuni approcci l’attenzione è rivolta al perché, in altri al come, in altri ancora ai sintomi, alla famiglia, etc.).Il colloquio è il principale strumento della psicoterapia.
Questa è rivolta al singolo, alla coppia e al gruppo, con la funzione di elaborare disagi, conflitti e blocchi che hanno causato disturbi manifestati attraverso svariati sintomi. Lo Psicoterapeuta lavora sempre senza prescrivere farmaci, ma senza escludere la possibilità che la persona possa assumerli in momenti particolari e sotto controllo medico. Lo specialista è formato per intervenire su disturbi d’ansia (ossessivo-compulsivi, psicosomatici, ipocondriaci, attacchi di panico etc), depressione, disturbi alimentari, sessuali, relazionali, traumi, lutti, disturbi emotivi, legati allo sviluppo, problemi di coppia e della famiglia, problemi lavorativi (mobbing, burn out, stress ed esaurimento etc.), problemi di dipendenza (droghe, alcol, fumo, azzardo, internet, shopping compulsivo, etc.). In ogni caso è bene sottolineare che rivolgersi ad uno psicoterapeuta significa riservarsi un tempo ed uno spazio per sé, che non deve essere inteso come un obbligo bensì come un’opportunità.
Orientamento psicoanalitico
Cura le cause e vede il disturbo come un qualcosa con un senso e un significato in quanto rappresenta la manifestazione di un disagio interiore da comprendere. Capire il senso sottostante al disagio può portare ad un cambiamento reale e ad un superamento dei sintomi.
Le esperienze infantili vengono considerate fattori di importanza fondamentale nel determinare la personalità adulta. I sintomi e il comportamento vengono visti come manifestazioni esterne di processi inconsci. Ciascuna persona viene considerata con alle spalle una sua storia unica e irripetibile. Per questo nell’approccio psicoanalitico non vengono suddivisi per categorie i pazienti a seconda dei loro comuni tratti comportamentali e fenomenologici, al contrario ci si avvicina dando un valore al mondo interno di una persona: fantasie, sogni, paure, speranze, desideri, immagine di sé e degli altri. Da molti questo percorso di conoscenza viene definito un viaggio dentro se stessi.
Nella formazione del terapeuta psicoanalitico oltre alla formazione teorica e pratica sono previste numerose ore di supervisione e una propria analisi personale. Questo significa che anche (o soprattutto) il terapeuta sa cosa vuol dire essere stato un paziente, mettere a nudo il proprio vissuto con un’altra persona, avere fatto questo viaggio che gli ha permesso una crescita personale.
Ogni approccio psicoterapeutico applicato da un professionista serio e competente è potenzialmente utile. Si tratta di fare una scelta consapevole e capire quale sia quello più adeguato a sé.
Psicodramma analitico
Penso che le persone migliorino molto quando si conoscono e smettono di avere paura di ciò che portano dentro.
Lo Psicodramma è un metodo di sviluppo personale basato essenzialmente sulla rappresentazione del proprio mondo interiore. Ha la struttura tipica del teatro e l’efficacia di uno strumento socio-psicologico. Ognuno, in modo attivo e creativo, ha la possibilità di conoscersi e ampliare le proprie risorse.
Chi partecipa può rivivere e re-interpretare gli avvenimenti e le emozioni che così raramente si comprendono appieno quando si sperimentano nella vita quotidiana. Lo psicodramma è in grado di apportare cambiamenti qualitativi, che non solo contribuiscono a migliorare il benessere psicologico della persona, ma la arricchiscono e la evolvono. L’importanza del corpo come prolungamento sensoriale della psiche è un aspetto centrale che prenderemo in considerazione. Le parole possono essere utilizzate per mascherare le proprie emozioni, il corpo rivela ciò che davvero proviamo. Il sociodramma è parte del metodo psicodrammatico e si caratterizza come interattivo, vivace, creativo e divertente.
La sua duttilità lo rende adatto ad essere impiegato e molto apprezzato in ogni settore della formazione, dalla scuola, allo sport, alla sanità, all'azienda; in gruppi di ogni dimensione. Al Sociodramma è affiancato il Sociogramma, che ha come obiettivo quello di fare conoscere le relazioni esistenti in un certo gruppo e di stimolarne il riequilibrio. La spontaneità è un elemento fondamentale dello Psicodramma.
Psicodramma analitico integrato
È uno strumento preziosissimo che può essere utilizzato in alcuni momenti del percorso psicoterapeutico individuale, oltre alla psicoterapia di gruppo. Trovo sia molto efficace quando ci si rende conto che integrarlo alla psicoanalisi potrebbe fare progredire il paziente laddove la parola non è sufficiente ed è necessario utilizzare anche il corpo. Riattivare l’energia che a volte è bloccata a livello sia psichico che corporeo è fondamentale per aiutare la persona a prendere consapevolezza dei propri conflitti.
Grazie allo psicodramma questi sono particolarmente riconoscibili, attraverso l’esperienza immediata, a partire dalle emozioni che vengono espresse, anche se non subito riconosciute. Sappiamo che l’inconscio spesso è mascherato, lo psicodramma è uno strumento molto potente che da la possibilità di svelare ciò che c’è dietro alla maschera. Entrare in contatto con la propria parte spontanea permette di riconoscerla.
Alternare momenti nei quali la parola è la protagonista del percorso a tecniche psicodrammatiche è un modo per utilizzare insieme due metodi preziosi che esistono in psicoterapia. Laddove la parola può mentire, il corpo no ed osservandolo mentre si mette in gioco aiuta a sbloccare nodi profondi.
Formazione
Corsi rivolti sia ai bambini che agli adulti utilizzando lo Psicodramma analitico.
Lo psicodramma è un vero contenitore, dove contenitore significa uno spazio per potersi esprimere liberamente, un luogo dove ogni protagonista porta con sé un copione avendolo vissuto intensamente. Un copione che si può rielaborare alla luce di nuove esperienze, per affrontare più serenamente la quotidianità. È un metodo nell'ambito della psicologia e della psicoterapia, che permette di mettere in gioco situazioni, emozioni, vissuti della mente e del corpo, attraverso l'azione. Il metodo psicodrammatico è innovativo ed efficace in ogni gruppo, perché permette di sostenere il singolo individuo all’interno di un gruppo cosi come il gruppo stesso, aiutandolo ad equilibrare le proprie dinamiche personali e relazionali contemporaneamente.
Gruppi sulle favole, come risorsa preziosa per esprimere le proprie emozioni.
Gruppi sui sogni, arrivando ad interpretarne il loro significato.
La fantasia fa parte di noi come la ragione, guardare dentro la fantasia è un modo come un altro per guardare dentro noi stessi. Le favole attraverso l’identificazione favoriscono l’espressione di emozioni, pulsioni, conflitti, regressioni, bisogni, e di tutto ciò che appartiene al proprio mondo interiore. Mettendo in scena la propria favola si può rivivere ed elaborare il proprio vissuto, in modo spontaneo, dinamico e creativo.
I sogni permettono di accedere alla parte più profonda che c’è in ognuno di noi. Rappresentarli offre la possibilità di immergersi, ripercorrere e riattraversare i desideri, le paure e tutto ciò che emerge fino ad arrivare a comprenderne i contenuti nascosti. In questo modo il protagonista potrà svelare a sé stesso quello che il suo inconscio gli ha voluto dire.
Disturbi del comportamento alimentare
Dietro i tuoi pensieri e sentimenti, fratello, sta un possente sovrano, un saggio ignoto che si chiama Sé. Abita nel tuo corpo. E’ il tuo corpo.
F. Nietzsche
Il corpo si riempie, si svuota, dimagrisce a vista d'occhio, ingrassa, rifiuta il cibo. Spesso questi sono tutti segnali visibili di un disagio psicologico che rappresenta la vera sofferenza, e come tali andrebbero compresi e trattati.
La possibilità di individuare precocemente l’insorgenza di un Disturbo del Comportamento Alimentare può essere un elemento molto importante per la risoluzione dello stesso. In realtà, però, prima che un Disturbo del Comportamento Alimentare si palesi in modo chiaro, il disturbo giunge spesso in una fase avanzata per l’estrema energia con cui chi ne soffre cerca di nasconderlo. Capita spesso che diversi medici incontrino queste persone per le manifestazioni collaterali senza mettere a fuoco la reale entità del problema. Quindi una loro attenzione a queste tematiche può essere determinante.
I professionisti che più spesso incontrano queste persone così impegnate a nascondere il loro disturbo sono: i medici di famiglia e gli internisti in genere; i dietologi-nutrizionisti i gastroenterologi; i ginecologi-ostetrici; i dentisti.
I disturbi alimentari rientrano nell’organizzazione cognitiva di tipo psicosomatico poiché i soggetti interessati esprimono ciò che provano attraverso il sintomo, attraverso il corpo infatti esprimono rappresentazioni intollerabili, questi disturbi sono caratterizzati da alterazioni del comportamento alimentare e rappresentano un modo per esprimere la propria sofferenza interna, focalizzandosi sul rapporto che la persona ha col cibo e con il corpo. Il cibo infatti, non è solo una fonte di energia per il nostro corpo, ma può assumere diversi significati e avere una rilevanza particolare per le patologie alimentari. Per le persone con disturbi alimentari, il cibo è sempre al centro dei loro pensieri e condiziona fortemente la propria vita.
Le persone con disturbo alimentare pongono eccessiva enfasi sulla forma e sul peso del proprio corpo, hanno una visione distorta del corpo, e un disturbo dello schema corporeo (è il risultato delle elaborazioni che il cervello compie in continuazione rispetto alle informazioni che gli arrivano dall’esterno e dall’interno del corpo stesso).
Come diceva Freud abbiamo un ′Io corporeo′ come primo livello di conoscenza di noi stessi. Quando queste persone sono molto sottopeso, possono presentare sintomi depressivi come: umore depresso, ritiro sociale, irritabilità, insonnia, diminuito interesse sessuale, etc. Molti sintomi depressivi possono essere secondari alle carenze alimentari.
Stress: cause e conseguenze
E' evidente che un problema base della società moderna è lo stress cronico. Esso infatti sta minacciando, in un crescendo inarrestabile, la salute e la qualità della vita dell'uomo in tutto il mondo industrializzato. Le conseguenze sono innumerevoli problematiche, che vanno dai disagi a patologie gravi, psichiche e/o fisiche.
L'unione mente-corpo è ormai unanimamente riconosciuta dopo le dimostrazioni scientifiche della psiconeuroimmunologia. Mente e corpo, stati d'animo, pensiero, e reazioni fisiologiche sono strettamente integrate e si condizionano a vicenda istante per istante. Benessere psichico e benessere fisico sono due aspetti imprescindibili l'uno dall'altro. Lo stress è la risposta “strategica” dell'organismo nell’adattarsi a qualunque esigenza, sia fisiologica che psicologica, cui venga a esso sottoposto. In altre parole, è la risposta aspecifica dell’organismo a ogni richiesta effettuata su di esso.
L’energia vitale dell’organismo umano proviene dalle sostanze alimentari con cui ci si nutre. La modalità con cui l’organismo sfrutta questa energia vitale dipende soprattutto da quel processo naturale e soggettivo che possiamo definire come “reazione di stress”. Lo stress quindi provoca una reazione fisiologica, reazione da stress, come risposta alle esigenze causate dagli stimoli esterni (stressor), che mobilita le risorse disponibili al fine di produrre una speciale energia, ad alto rendimento, definibile come “energia da stress”. Il processo biochimico che sprigiona tale energia è una reazione naturale che necessariamente si ripete nell’organismo, quotidianamente, tutte le volte che occorre. In altre parole, lo stress implica un aumento di attività di funzioni naturali stimolate da determinati ormoni, in particolare adrenalina, noradrenalina; corrisponde quindi a un’intensificazione della vitalità che consente all’organismo di adattarsi e reagire al variare delle circostanze. Per questo motivo, Hans Selye identificò lo stress con l’energia di adattamento che sperimentiamo ogni giorno. Ciò che sostanzialmente contraddistingue lo stress positivo da quello negativo è il grado d’insicurezza. In parole più semplici, come Selye e altri studiosi hanno rilevato, lo stress è positivo quando è desiderato e la vitalità cresce al massimo. Viceversa lo stress è negativo quando è indesiderato, spiacevole e accompagnato da sensazioni d’insicurezza, disagio, soggezione, etc.
Lo stress negativo è sgradevole, come quando non si sa come agire e ci si rammarica di non riuscire a dominare la situazione diventando ansiosi, impacciati, maldestri. Questo tipo di stress provoca sempre uno stress supplementare che aumenta la durata e l’intensità della reazione da stress: quando si è particolarmente affaticati o annoiati, qualsiasi piccola ulteriore contrarietà è in grado di portare improvvisamente ai limiti della possibilità di sopportazione. In altre parole ciò che differenzia lo stress positivo dal negativo è la capacità di investire l’energia da stress in modo produttivo, con alto rendimento, ottenendo ciò che si desidera mediante la quantità di energia utile, senza sprechi potenzialmente dannosi per la salute. Selye chiamò distress lo stress negativo, ovvero la sgradevole sensazione di malessere associato a uno spreco di energia da stress, ed eustress quello positivo sinonimo di vitalità associata al massimo di efficacia dell’energia da stress.
Supporto psicologico on line

Offro servizio di supporto psicologico anche on line attraverso i più comuni mezzi tecnologici (skype, zoom, whatsapp, etc.).
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